Questo sito può utilizzare cookies tecnici e/o di profilazione, anche di terze parti, al fine di migliorare la tua esperienza utente.

Proseguendo con la navigazione sul sito dichiari di essere in accordo con la cookies-policy.   Chiudi

unionevaldera@postacert.toscana.it
Unione Valdera

NESSUNO HA MAI RISCHIATO IL POSTO DI LAVORO

NESSUNO HA MAI RISCHIATO IL POSTO DI LAVORO

 

Pontedera, 04/11/2016

 

Il Presidente dell’Unione Valdera, Corrado Guidi, scrive per far luce sulla vicenda che riguarda la ricollocazione dei dipendenti assunti direttamente dall'ente di via Brigate Partigiane

 

Con riferimento alla nota delle RSU relativa all'oggetto, ritengo necessario fornire alcune precisazioni.

Ricordo che alle ricollocazioni del personale in oggetto, ai sensi dell’art. 31 del D. Lgs. n. 165/2001, si applicano le garanzie previste dall’art. 2112 del codice civile, che stabilisce i diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di azienda o di parte di essa (caso applicabile anche alle Unioni). Il rapporto di lavoro prosegue senza soluzione di continuità e i lavoratori conservano tutti i diritti che ne derivano, incluso il mantenimento del trattamento giuridico ed economico, sia per quanto attiene la retribuzione tabellare che per tutti gli emolumenti a carattere fisso e ricorrente percepiti a qualsiasi titolo. In aggiunta, l’art. 41 della L.R. 68/2011, recante “Norme sul sistema delle autonomie locali”, recita: “In caso di scioglimento dell’unione (...) il personale a tempo indeterminato che risulta comunque assegnato in via definitiva all’unione (...) è assegnato ai comuni associati sulla base di accordi intercorsi tra l’unione e i comuni medesimi. In caso di mancato accordo l’unione non può essere sciolta.

Con delibera di Giunta n. 39 del 24.04.2015, l'Unione ha approvato uno schema di accordo inerente le modalità di ricollocazione nei Comuni aderenti del personale non proveniente dai comuni medesimi. L'atto non era però finalizzato a sancire un diritto già previsto dalle norme vigenti di rango superiore, quanto a stabilire un equo riparto tra i comuni del personale assunto direttamente, che non ha legami con il singolo comune, diversamente dal personale trasferito dai comuni stessi. La sostanza del provvedimento, dunque, non era finalizzata a rendere concreto un diritto, quanto a determinare il numero di operatori che ciascun comune avrebbe dovuto assorbire.

A questo percorso, si sono presto sovrapposti i procedimenti di recesso di alcuni comuni; il buon esito dei negoziati per la regolazione dei rapporti pendenti è divenuto prioritario rispetto alla formalizzazione di un atto che avrebbe potuto rappresentare una rigidità e quindi un ostacolo al buon esito auspicato.

Ritengo perciò ingiustificato il tono utilizzato dalle rappresentanze sindacali rispetto alla salvaguardia del posto di lavoro del personale, che non è mai stata in discussione e pienamente garantita dall'Unione; tra l'altro, avevamo già dato notizia di un incontro di delegazione trattante da tenersi il prossimo 10 novembre . Vorrei che i nostri dipendenti non perdessero di vista il difficile contesto in cui versa il paese (e il nostro territorio non fa eccezione), con le numerose crisi industriali e occupazionali aperte; sono quelle le situazioni dove sono davvero a rischio i posti di lavoro e le fonti di reddito per le famiglie.

Il PRESIDENTE,

Corrado Guidi