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Unione Valdera

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE VALDERA E’ IL PRIMO A CHIEDERE CHE I CAMPI DI STERMINIO DIVENTINO PATRIMONIO DELL’UNESCO

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE VALDERA E’ IL PRIMO A CHIEDERE CHE I CAMPI DI STERMINIO DIVENTINO PATRIMONIO DELL’UNESCO

Sono da poco terminati i “Viaggi della Memoria” che, come al solito, hanno coinvolto giovani studenti e amministratori dei vari comuni dell’Unione Valdera. Viaggi toccanti che lasciano esperienze indelebili nella mente e nel cuore di chi ha avuto l’opportunità di affrontarli.

Quest’anno ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati) l’associazione che organizza i pellegrinaggi ai campi di sterminio, ha richiesto un ulteriore impegno agli enti che hanno preso parte ai Viaggi della Memoria, proponendo che in ogni consiglio comunale venisse approvato l’Ordine del Giorno che chiede l’affissione del testo integrale del giuramento di Mathausen al Parlamento Europeo e al tempo stesso sollecita l’intervento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali affinché i campi di sterminio vengano dichiarati  Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Un Ordine del Giorno che il Consiglio Comunale dell’Unione è stato il primo ad approvare nella tarda serata di Venerdì 19 Maggio.

Il testo, approvato all’unanimità, segno di una conclamata sensibilità in merito a questi temi, sarà inviato ad ANED, al Parlamento Europeo, al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, alla Regione Toscana e a tutti i comuni aderenti all’Unione che si sono già impegnati ad approvarlo nei rispettivi consigli.

Si tratta di un fondamentale atto di civiltà che intende promuovere una cultura di pace, fondata sul rispetto universale per la giustizia, per lo stato di diritto, per i diritti umani e la libertà, in un momento in cui i vari nazionalismi ed integralismi minano i valori comuni su cui è stato fondata l’Europa. Con l’affissione del Giuramento di Mathausen al Parlamento Europeo si desidera scongiurare questa deriva per affermare i principi che guidano ed uniscono i vari stati europei.

Riportiamo qua sotto, per completezza dell’informazione, il Giuramento di Mathausen (10 Maggio 1945):
Si aprono le porte di uno dei campi peggiori e più insanguinati: quello di Mauthausen. Stiamo per ritornare nei nostri paesi liberati dal fascismo, sparsi in tutte le direzioni. I detenuti liberi, ancora ieri minacciati di morte dalle mani dei boia della bestia nazista, ringraziano dal più profondo del loro cuore per l'avvenuta liberazione le vittoriose nazioni alleate, e salutano tutti i popoli con il grido della libertà riconquistata. La pluriennale permanenza nel campo ha rafforzato in noi la consapevolezza del valore della fratellanza tra i popoli.
Fedeli a questi ideali giuriamo di continuare a combattere, solidali e uniti, contro l'imperialismo e contro l'istigazione tra i popoli. Così come con gli sforzi comuni di tutti i popoli il mondo ha saputo liberarsi dalla minaccia della prepotenza hitleriana, dobbiamo considerare la libertà conseguita con la lotta come un bene comune di tutti i popoli. La pace e la libertà sono garanti della felicità dei popoli, e la ricostruzione del mondo su nuove basi di giustizia sociale e nazionale è la sola via per la collaborazione pacifica tra stati e popoli. Dopo aver conseguito l'agognata nostra libertà e dopo che i nostri paesi sono riusciti a liberarsi con la lotta, vogliamo:
conservare nella nostra memoria la solidarietà internazionale del campo e trarne i dovuti insegnamenti;
percorrere una strada comune: quella della libertà indispensabile di tutti i popoli, del rispetto reciproco, della collaborazione nella grande opera di costruzione di un mondo nuovo, libero, giusto per tutti;
ricorderemo sempre quanti cruenti sacrifici la conquista di questo nuovo mondo è costata a tutte le nazioni.
Nel ricordo del sangue versato da tutti i popoli, nel ricordo dei milioni di fratelli assassinati dal nazifascismo, giuriamo di non abbandonare mai questa strada. Vogliamo erigere il più bel monumento che si possa dedicare ai soldati caduti per la libertà sulle basi sicure della comunità internazionale: il mondo degli uomini liberi!
Ci rivolgiamo al mondo intero, gridando: aiutateci in questa opera!
Evviva la solidarietà internazionale!
Evviva la libertà!”

Pontedera, 22 maggio2017